giovedì 16 maggio 2013

Monte Sparavera




Data dell'escursione:Novembre 2012

Partenza: Ranzanico
Arrivo: Malga Lunga
Dislivello: 800 m (Sviluppo circa 22km)
Tempo: Buono
Difficoltà: E
Tempo di andata: 3 h
Tempo di ritorno: 3 h
 
Dopo mesi di ozio mi rimetto a scrivere il report di qualche passeggiata. Questa risale addirittura a Novembre 2012, ma visto che la passeggia si è svolta vicino a casa di Roberto e il periodo è promettente questa si potrebbe anche rifare in compagnia.

Questa volta si va nella sopra Ranzanico, nella zone frequentate dal buon Bertz. Essendo l'escursionista della domenica non conosco sempre le zone delle mie passeggiate e quindi a volte mi avvalgo della competenza di qualche guida. Bicio, di Zaino in Spalla, è colui che mi ha guidato sui pendii dello Sparavera e a fine giornata sono molto contento di averlo fatto.

La passeggiata fatta infatti usciva spesso dai sentieri segnati e per questo motivo non mi dilungherò molto nella descrizione del percorso. Se volete il tracciato preciso, con mappa e traccia GPS inclusa, lo potete trovare tra le moltissime schede si passeggiate presenti sul sito di Zaino In Spalla. Ecco qua il link.



La giornata non si presenta sotto i migliori auspici, malgrado le previsioni sia belle, Milano è immersa in una spessa coltre di foschia che non ci abbandonerà fino all'arrivo al punto di partenza dell'escursione alla forcella di Ranzanico. Partiamo in un clima irreale dove la bruma copre ogni cosa lasciando solo intravede i profili delle montagne... Poi all'improvviso il cielo sopra di noi si apre: la nebbia è sotto!!!
Si imbocca una sentiero a scalini che porta in un bosco per poi congiungersi con una strada silvo pastorale. A questo punto la nostra guida inizia a farci tagliare i sentieri e quando intravediamo lo Sparavera lo affrontiamo completamente fuori sentiero. La salita ha una buona pendenza, ma è decisamente corta e guadagnamo la cima senza grossi problemi. Qui il panorama è fantastico: a 360° . Verso sud vediamo molte cime delle prealpi lombarde: Ecco il pizzo dei Tre Signori, il resegone. Ma si vede anche il massiccio del Rosa e l'Adamello.Logicamente la nostra guida dice e riconosce molte più vette di quelle che ricordo io, ma i miei piccoli neuroni non riescono ad assimilare tutte quelle nozioni snocciolate in pochi istanti.

Scendiamo dall’altro versante dove scivolo su del fango facendomi male solo nell’orgoglio. Qui è presente un laghetto e un monumento dedicato al generale Cadorna, a cui è stata dedicata anche la strada per raggiungere la forcella di Ranzanico.

Rimanendo sempre in quota raggiungiamo tramite un ampio sentiero la nostra destinazione: la malga lunga. Qui si sta inaugurando una mostra fotografica dedicata ai partigiani che morirono su quelle montagne. Noi infastiditi dal chiasso della manifestazione cerchiamo la pace della montagna e ci spostiamo sulla collinetta appena sopra la malga. Qua pranziamo in un clima che sembra più di fine agosto più che di metà novembre e qualcuno di noi si concede una “pennica” sotto il sole di mezzogiorno.

Il ritorno è tutt’altro che tranquillo. Inizialmente imbocchiamo la stessa strada dell’andata, ma poco dopo deviamo su sentiero che scende rapidamente inoltrandoci in un fitto bosco. Il sentiero sembra il ciottolato di un ruscello con alcuni pezzi abbastanza ripidi. Nella discesa abbiamo anche la sfortuna di incrociare 4 motociclisti di trial che ci fanno respirare i loro fumi salutari. Scendiamo per un lungo tratto finché il sentiero non va via più dolcemente verso destra. Dopo una decina di minuti ci troviamo a costeggiare un piccolo stagno circolare. Lasciamo il sentiero e ci mettiamo a costeggiare lo stagno per poi tagliare in un ripido bosco. La salita è piuttosto ripida e la fatica si fa sentire tanto che il gruppo si sgrana parecchio.

Quando finalmente usciamo dal bosco siamo su un sentiero che segue tutte le creste. La vista è fantastica, anche se limitata da una leggera foschia e dalla nebbia che ci nega ancora la vista del lago d'Endine. Proseguiamo sulle creste per un altra mezz'ora per poi proseguire a mezza costa per un lungo tratto fino a ricongiungersi con la strada iniziale.

Torniamo alle macchine a sole tramontato, stanchi, ma più che soddisfatti.