mercoledì 28 agosto 2013

Da Premana al Pizzo dei Tre Signori

Data dell'escursione: Agosto 2013
Partenza: Premana (Loc. Giabbio) 760 mt 
Arrivo: Pizzo dei Tre Signori 2553 mt
Dislivello totale: Sopra i 2000 mt
Tempo: Nuvoloso
Difficoltà: EE
Tempo di ascesa: 5 h 
Tempo di discesa: 4 h 40'

Giovani stambecchi si allenano
Gli escursionisti della domenica sono famosi per fare a volte passeggiate che sono decisamente al limite delle proprie possibilità e io non voglio di certo sfuggire a questo luogo comune, anche se devo dice che questa passeggiata ha avuto molta preparazione rispetto a tante altre. Il risultato è una
passeggiata bellissima e faticosissima coronata con delle fantastiche foto alla fauna locale.


Cascatella in Val Varrone


Siamo io e Daniele e decidiamo di partire dal Ponte di Premana. L'idea è di andare al rifugio FALC percorrendo tutta la Val Varrone e poi dopo una piccola sosta sulle rive del Lago di Inferno decidere sul dafarsi.
 
Siamo al punto di partenza alle 6:30 perchè le ore di cammino previste sono molte e il sole di agosto è caldo. L'idea di partire presto ci evita il solito via vai di fuoristrada che portano i fortunati villeggianti all'Alpe Forno. La giornata è prevista soleggiata, con qualche nuvola sparsa, ed infatti il sole ci accompagnerà per quasi tutta la giornata tranne che sul Pizzo dove delle nuvole circonderanno la vetta per tutta la nostra permanenza.




Rifugio Casera Vecchia di Val Varrone


Il primo tratto del percorso lo affrontiamo abbastanza tranquillamente con una andatura non forsenatta consci del fatto che la salita e la strada davanti a noi sono ancora molto lunghe. L'ambiente è completamente differente dall'ultima volta che sono venuto in queste zone. Mentre ora si cammina tra lussureggianti boschi a febbraio era la neve che la faceva da padrone. In 2 ore e un quarto siamo al rifugio Casera Vecchia di Valvarrone.
Non entriamo neanche nel rifugio e proseguiamo spediti verso la seconda tappa del nostro viaggio, anche se il ricordo di un risotto al mirtillo e la voglia di mettere le gambe sotto un tavolo è una tentazione pericolosa.





Scorcio del Lago di Inferno
Per fortuna la giornata non è delle più calde, perchè non ci sarà più ne un albero né un riparo. Il sentiero continua su una comoda mulattiera che sale sul versante sinistro della Val Varrone donandoci un bellissimo panorama del Pizzo Varrone (peccato per la foschia). La salita è non stacca mai, ma non presenta particolari strappi e dopo circa 1 ora e 10 minuti siamo al rifugio FALC dove le sponde soleggiate del lago di Inferno e delle brutte nuvole intorno al Pizzo ci invitano a "spiaggiarci".


Pizzo di Trona



Dopo mezz'ora fatta a gozzovigliare e quasi una decina di persone che passano davanti a noi per andare in vetta provenienti dalla più vicina Val Gerola, un moto di orgoglio ci prende e decidiamo di salire anche noi in vetta. Il sentiero si inerpica fino alla bocchetta di Piazzocco dove incrocia il sentiero che va verso il Rifugio Santa Rita. Da qui si gode una bellissima vista sul lago artificiale e sul Pizzo di Trona che lo domina, mentre dall'altra parte si vede tutta la Val Biandino.











Qui la salita si fa più seria ed io e il mio compagno di avventure iniziamo a sentire la fatica. Alcuni tratti sono addirittura coperti ancora di neve. Per fortuna la fauna locale ci viene in soccorso.




Avvistiamo un gruppo di tre stambecchi e con la scusa di qualche foto riprendiamo fiato. Poco dopo ne avvistiamo un altro e poi un gruppo di 8 elementi in un spiazzo a poche decine di metri da noi (decine di metri verticali!!!). Con la scusa per le foto e la meraviglia per il susseguirsi di incontri inaspettati arriviamo in cima dove non si vede assolutamente nulla!!!! In compensa siamo in buona compagnia: sembra di stare in metropolitana nell'ora di punta. Per fare la classica foto davanti alla croce posta in cima c'è addirittura da aspettare.



Dopo aver mangiato qualcosa decidiamo di tornare passando per il rifugio Santa Rita.






 Il primo pezzo di ritorno sarà comunque allietato dalla presenza di parecchi stambecchi e in particolare di un paio che si sono fatti avvicinare in maniera incredibile (non più di 5 metri), mettendosi anche in pose incredibili e scegliendo sfondi che mai avrei osato sperare.


Rifugio Santa Rita
  Arrivati a Santa Rita dopo neanche un'oretta in un sentiero pieno di cespugli invadenti, ci concediamo l'unico lusso della giornata: una dissettante birra e gazzosa.
Ma il tempo è tiranno e la strada è ancora lunga e quindi scendiamo trotterellando verso la Val Varrone e luogo di partenza che raggiungiamo 3 ore più tardi.





Stambecco. Sullo sfondo il lago di Sasso








Torniamo a casa stanchi e assetati, ma soddisfatti per l'esperienza fantastica vissuta.










Escursioni nella stessa zona: Rifugio Casera Vecchia di Varrone









1 commento:

  1. 2000mt di dislivello in una giornata sola per chi non è ben allenato sono troppi, sfido che eravate stanchi e assetati... ma bravi comunque ad avercela fatta e di aver fatto pure delle foto fantastiche.

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